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Quesiti

10 risultati di 6329

Quesito del 21/10/2020

Area PNRR Ragioneria Affari generali Tecnico LL. PP. Personale

Previsione di indennizzo in caso di sospensione del servizio di mensa scolastica causa Covid-19

In Codesto Comune il servizio di mensa scolastica per effetto dell’emergenza pandemica da Covid-19 è stato sospeso ai sensi dell’art. 107 del d.lgs. n. 50/2016 a decorrere dalla sospensione delle lezioni in presenza nelle scuole.
In vista della ripresa dell’esecuzione saranno riconosciuti alla ditta appaltatrice i costi aggiuntivi che la stessa sarà tenuta a sostenere per effetto della diversa organizzazione del servizio e dell’adeguamento alle misure di prevenzione e contenimento da contagio da Covid-19 da applicare durante l’espletamento del medesimo servizio.
La Ditta ai fini del riavvio delle attività ha chiesto all’Ente la previsione della seguente clausola indennitaria qualora si verificasse un nuovo lockdown: l’Ente dovrebbe garantire il pagamento del 50% dei pasti che sarebbero dovuti essere erogati nel periodo di sospensione e sino alla durata massima di un mese.
In merito vi sono perplessità sul riconoscimento di tale clausola indennitaria e ciò alla luce della seguente normativa.
Ai sensi dell’art. 107 comma 2 del d.lgs. n. 50/2016 “La sospensione può, altresì, essere disposta dal RUP per ragioni di necessità o di pubblico interesse, tra cui l'interruzione di finanziamenti per esigenze sopravvenute di finanza pubblica, disposta con atto motivato delle amministrazioni competenti. Qualora la sospensione, o le sospensioni, durino per un periodo di tempo superiore ad un quarto della durata complessiva prevista per l'esecuzione dei lavori stessi, o comunque quando superino sei mesi complessivi, l'esecutore può chiedere la risoluzione del contratto senza indennità; se la stazione appaltante si oppone, l'esecutore ha diritto alla rifusione dei maggiori oneri derivanti dal prolungamento della sospensione oltre i termini suddetti. Nessun indennizzo è dovuto all'esecutore negli altri casi”, inoltre il comma 6 stabilisce che “Nel caso di sospensioni totali o parziali dei lavori disposte dalla stazione appaltante per cause diverse da quelle di cui ai commi 1, 2 e 4, l'esecutore può chiedere il risarcimento dei danni subiti, quantificato sulla base di quanto previsto dall'articolo 1382 del codice civile e secondo criteri individuati nel decreto di cui all'articolo 111, comma 1”.
Tale norma non sembrerebbe riconoscere alla ditta alcun indennizzo o risarcimento.
L’art. 1664 c.c. comma 2 prevede invece che “Se nel corso dell'opera si manifestano difficoltà di esecuzione derivanti da cause geologiche, idriche e simili, non previste dalle parti, che rendono notevolmente più onerosa la prestazione dell'appaltatore, questi ha diritto a un equo compenso”.
Al riguardo non è chiaro se l’equo compenso debba considerarsi quale mero indennizzo (es. la clausola di garanzia richiesta dalla ditta) oppure come un maggior onere rispetto al compenso contrattuale subito per effetto delle impreviste difficoltà riscontrate nell’esecuzione della prestazione (es. costi aggiuntivi per l’adeguamento del servizio alle norme in materia di prevenzione e contenimento del contagio da Covid-19).
Un’ultima disposizione di interesse in merito è quella di cui all’art. 48 (prestazioni individuali domiciliari) del D.L. 18/2020 convertito in Legge n. 27 del 24/4/2020, come modificato dall'art. 109 (Servizi delle pubbliche amministrazioni) del decreto legge 19 maggio 2020, n. 34 "Misure urgenti in materia di salute, sostegno al lavoro e all'economia, nonché di politiche sociali connesse all'emergenza epidemiologica da COVID-19", pubblicato sul S.O. alla GURI n. 128 del 19/05/2020, il quale testualmente al comma 2 stabilisce che: “Durante la sospensione dei servizi educativi e scolastici e dei servizi sociosanitari e socio assistenziali di cui al comma 1, le pubbliche amministrazioni sono autorizzate al pagamento dei gestori privati dei suddetti servizi per il periodo della sospensione, sulla base delle risorse disponibili e delle prestazioni rese in altra forma. Le prestazioni convertite in altra forma, in deroga alle previsioni del decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50, previo accordo tra le parti secondo le modalità indicate al comma 1 del presente articolo, sono retribuite ai gestori con quota parte dell'importo dovuto per l'erogazione del servizio secondo le modalità attuate precedentemente alla sospensione e subordinatamente alla verifica dell'effettivo svolgimento dei servizi. E' inoltre corrisposta un'ulteriore quota per il mantenimento delle strutture attualmente interdette che e' ad esclusiva cura degli affidatari di tali attività, tramite il personale a ciò preposto, fermo restando che le stesse dovranno risultare immediatamente disponibili e in regola con tutte le disposizioni vigenti, con particolare riferimento a quelle emanate ai fini del contenimento del contagio da COVID-19, all'atto della ripresa della normale attività. Le pubbliche amministrazioni possono riconoscere, ai gestori, un contributo a copertura delle spese residue incomprimibili, tenendo anche in considerazione le entrate residue mantenute, dagli stessi gestori, a seguito dei corrispettivi derivanti dai pagamenti delle quote di cui al presente comma e di altri contributi a qualsiasi titolo ricevuti.”
I servizi educativi e scolastici di cui al comma 1 non sono nient’altro che i servizi educativi e scolastici, di cui all'articolo 2 del decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 65, e di cui all'articolo 2 del decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 66 e tra il novero di tali disposizioni non sono compresi i servizi scolastici quali il trasporto o la mensa.
Inoltre, il richiamato comma 2 sembrerebbe applicarsi nel caso in cui le prestazioni inerenti detti servizi siano convertite a causa dell’emergenza in altre modalità, in deroga alla normativa vigente sui contratti pubblici di cui al d.lgs. n. 50/2016 e previo accordo tra le parti, prevedendo le modalità con i quali i servizi debbano essere retribuiti, tra le quali la possibilità di riconoscere un contributo a copertura delle spese incomprimibili.
Pertanto, alla luce della disamina illustrata si chiede se sia legittima, ed ai sensi di quale normativa, il riconoscimento di una clausola risarcitoria come quella richiesta dalla ditta.

Quesito del 19/10/2020

Polizia

Ordinanza per la manutenzione annuale dei fondi incolti

In caso di emissione di ORDINANZA ANNUALE, tesa a mantenere i fondi incolti all'interno del centro abitato, in buono stato di manutenzione, con almeno uno/due sfalci annuali, al fine di evitare situazioni di pericolo all'igiene e alla sanità pubblica: A CHI COMPETE DETTA EMISSIONE? Sindaco o Dirigente? Se l'Ordinanza ha cadenza annuale è possibile fare un unico atto, senza un limite temporale di validità?

Quesito del 19/10/2020

Affari generali Personale Tecnico LL. PP.

Incarico consulenza e supporto all'ufficio ragioneria

Si chiede se un incarico di consulenza e supporto all'ufficio ragioneria possa essere affidato direttamente e senza passaggio al MEPA se di importo inferiore ai 5.000,00 euro. Vi è distinzione della modalità di affidamento dell'incarico se l'incarico è affidato ad una società o ente o ad una persona fisica?

Quesito del 19/10/2020

Area PNRR Tecnico LL. PP.

Richiesta CUP

Nel caso di richiesta del codice CUP, nell'importo da inserire devo ricomprendere i lavori, più le somme a disposizione, più l'IVA oppure esclusivamente l'importo dei lavori?

Quesito del 19/10/2020

Affari generali Commercio Ragioneria

Impiego, da parte di privati, di locali di proprietà del Comune

In caso di richiesta da parte di soggetto
" ISTRUTTORE" di tenere corsi all'interno del Palazzetto dello Sport Comunale, oppure in locali tipo ex scuole ora non piu' in uso, oppure in altre sale anonime sempre Comunali, quindi in locali non propriamente destinati a quell'uso:
cosa deve fare l'Istruttore ?
cosa deve fare il Suap del Comune?
Casistica di utilizzo Palazzetto dello Sport e
Casistica utilizzo locali diversi

Quesito del 14/10/2020

Demografici

Accordo di divorzio innanzi all'ufficiale di stato civile: possibilità di nominare un procuratore

Ho due persone che verranno la settimana prossima per sottoscrivere l'accordo di divorzio innanzi all'ufficiale di stato civile. L'ex marito deve partire poi nei giorni seguenti urgentemente per il Costa Rica e non potrà tornare, fisicamente, per sottoscrivere la dichiarazione di conferma di divorzio (data da programmare almeno dopo 30 giorni dalla prima dichiarazione); ci chiede di potere farsi rappresentare e "firmare" su procura . E' possibile?

Quesito del 12/10/2020

Personale

Prestazione di lavoro autonomo occasionale. CIG necessario?

Questo ente ha affidato un incarico di collaborazione autonoma occasionale a supporto dell'ufficio ragioneria a dipendente di comune limitrofo, all'uopo autorizzato dall'ente di appartenenza, che si svolgerà dall'8 ottobre 2020 al 31 dicembre 2020 per un massimo di 30 giorni non continuativi. Non è stato preso il cig trattandosi di incarico occasionale che verrà pagato su nota compenso assoggettata al 20 per cento di ritenuta d'acconto e non su fattura. È corretto?

Quesito del 08/10/2020

Personale

Covid-19: la gestione del personale con figli in quarantena

Vorrei sapere se siano stati previsti dei permessi straordinari (a parte quelli già contenuti nel CCNL) per fronteggiare eventuali esigenze dei genitori che debbano, ad esempio, assentarsi per accompagnare figli in età scolastica ad eseguire il tampone.
Si chiede inoltre quale sia la prassi operativa per il dipendente che abbia il figlio in quarantena e non possa fruire dello smart working (ad esempio le educatrici del nido). Deve cioè esibire un certificato dell'Asl che dispone la quarantena?

Quesito del 07/10/2020

Demografici

Anagrafe - Inserimento stato civile stranieri

Per l'inserimento dello stato civile in anagrafe dei cittadini stranieri è assolutamente necessario il certificato di matrimonio tradotto e legalizzato?
Vi sono altre possibilità?
Ad esempio il nulla osta al ricongiungimento rilasciato dalla Prefettura con il quale si autorizza il ricongiungimento del coniuge?
Un cittadino pakistano mi ha presentato il nulla osta della Prefettura ed il certificato di matrimonio tradotto ma senza legalizzazione

Quesito del 05/10/2020

Demografici

Atto di Morte - Rettifica nome defunta

Un'incaricato di un'agenzia funebre ha dichiarato su un atto di morte il nome di una defunta non residente nel nostro Comune composto da un solo nome, conforme a quanto contenuto su una copia del documento relativo alla deceduta, esibito all'USC. L'atto redatto è stato inviato al Comune di residenza per la dovuta trascrizione e aggiornamento delle banche dati e dallo stesso Comune non è pervenuta ancora la rassicurazione dell'avvenuta trascrizione ne tantomeno la richiesta di rettifica.
Successivamente un parente ha richiesto la rettifica dell'Atto di morte in quanto la deceduta aveva due nomi.
Da un controllo effettuato tramite l'estrazione di una copia integrale dell'atto di nascita è emerso che nell'atto originale la defunta aveva il "nome" composto da due nomi separati da un trattino. Si richiede se a vostro avviso sia possibile effettuare la rettifica ex art. 98 del DPR 396/2000, oppure ex art. 95 D.P.R. 396/2000 e se l'eventuale richiesta debba essere presentata dal dichiarante, poiché la diretta interessata è deceduta oppure è valida quella presentata dal "parente"?