Quesiti
Quesito del 06/11/2019
Ripristino residenza cittadino comunitario già cancellato dall'anagrafe
Un cittadino rumeno Sig. X con provenienza dall’estero, a seguito di cancellazione anagrafica per l'estero da parte di un comune italiano, entra in famiglia con altro cittadino rumeno Sig. Y. In sede di accertamento anagrafico effettuato dalla polizia municipale Y riferisce che X si trova all’estero e non è a conoscenza di quando possa tornare, sicuramente dopo i 45 gg dalla data della dichiarazione di residenza. Siccome il provvedimento di diniego implica il ripristino della residenza nel Comune di precedente iscrizione anagrafica, nel caso specifico come si deve procedere?
Quesito del 25/10/2019
Nuovo contratto di locazione e variazioni della residenza
Stamattina mi telefona una Signora proprietaria di un immobile la quale mi dice che una famiglia che si trovava in affitto presso uno degli alloggi in un condominio di sua proprietà avrebbe lasciato l’appartamento e si sarebbe trasferita in un'altra abitazione sempre in questo Comune. Lei, ovviamente, mi chiede di “cancellare” la residenza da quell’indirizzo perché sta predisponendo un nuovo contratto d’affitto per una nuova famiglia. Il vigile mi dice che la famiglia che si è trasferita si trova provvisoriamente e momentaneamente presso un’altra famiglia ma che non è intenzionata a trasferire lì la residenza in quanto, come detto, si tratta solamente di una sistemazione “provvisoria” in attesa di trovare una nuova abitazione. Io che cosa devo fare? Oltretutto la Sig.ra vorrebbe fare una segnalazione di cancellazione per irreperibilità che, secondo me, non è avviabile in quanto la famiglia è presente sul territorio e non è affatto irreperibile e gli accertamenti me lo confermerebbero. Avete un consiglio?
Quesito del 19/08/2019
Mancata dichiarazione di trasferimento della dimora abituale
Una nostra residente da molti mesi non dimora più all'indirizzo anagraficamente registrato, avendo perso la disponibilità della casa. Pertanto nei suoi confronti venne avviato a suo tempo procedimento di verifica della dimora abituale. Nel corso del procedimento abbiamo ripetutamente invitato l'interessata a chiarire la sua posizione ma lei, pur essendosi presentata al nostro ufficio anagrafe, non ha spontaneamente né tantomeno formalmente dichiarato dove ha trasferito la sua dimora abituale. Abbiamo anche effettuato verifiche nel territorio di un altro comune, dove avevamo ipotizzato si fosse trasferita, ma i colleghi dell'altro comune hanno risposto di non aver riscontrato dimora abituale nel luogo da noi indicato. Vista l'inerzia dell'interessata (verosimilmente volontaria, a questo punto: si direbbe che abbia qualche motivo per non dichiararsi al competente ufficio anagrafe) ed essendo trascorso molto tempo, oltre un anno, dall'avvio del procedimento, siamo indecisi sul da farsi. Questo perché la persona non è irreperibile, infatti anche se non conosciamo o non possiamo dimostrare il luogo di dimora abituale, conosciamo bene il luogo sul nostro territorio in cui l'interessata lavora stabilmente. Perciò siamo indecisi se cambiare l'indirizzo di residenza della persona nella via non territoriale oppure se cambiarlo nell'indirizzo del luogo di lavoro, il quale corrisponde ad un vivaio, rivendita di piante e fiori, dove pare (non ne siamo sicuri) l'interessata lavori come dipendente. In questa prospettiva ci siamo rivolti ai colleghi dell'Ufficio toponomastica (da noi assegnato al Settore tecnico, quindi condotto disgiuntamente dall'Ufficio anagrafe) per conoscere l'indirizzo - via, numero civico, ecc. - del fabbricato in cui si svolge l'attività lavorativa dell'interessata ma ci è stato risposto che detto fabbricato non ha numero civico e che non è possibile darglielo per questi motivi: il fabbricato non è registrato al catasto ed i numeri civici vanno di pari passo con foglio, mappale e subalterno. Premesso quanto sopra si chiede 1) Quale soluzione anagrafica adottare per l'interessata non irreperibile: via non territoriale o cambio indirizzo nel luogo di lavoro? O altro? 2) Se si opta per il luogo di lavoro, come regolarsi anagraficamente circa la non (ancora?) avvenuta attribuzione del numero civico al fabbricato in questione? 3) Come appurare, per le finalità art. 5 DL 47/2014, se l'occupazione dell'immobile è legittima? 4) Indipendentemente dalla vicenda anagrafica dell'interessata, e premessa la sopradescritta soluzione organizzativa di questo ente circa l'Ufficio toponomastica, quale compito e responsabilità ha l'ufficiale d'anagrafe rispetto alla numerazione/non-numerazione civica del fabbricato in questione e relativo non-accatastamento?
Quesito del 16/08/2019
Segnalazione cambio residenza da parte di un servizio sociale
È pervenuta al comune la richiesta da parte del servizio sociale di un comune limitrofo, di procedere agli accertamenti d'ufficio per il cambio di residenza, di una famiglia con due minori (presumibilmente in carico al servizio stesso). Come ufficio anagrafe dobbiamo procedere d'ufficio ad avviare gli accertamenti in seguito a questa segnalazione o dobbiamo attendere che l'attuale Comune di residenza richieda gli accertamenti ai sensi dell’art. 16, comma 1 del D.P.R. maggio 1989 n. 223?
Quesito del 04/02/2019
Residenza per richiedenti asilo provenienti da altro Comune
Alla luce dell'ultima normativa, siamo a richiedere cortesemente delucidazioni in merito al fatto che un richiedente asilo - già residente in una convivenza sita in altro Comune - possa prendere la residenza in una struttura presso il nostro Comune.
Quesito del 21/01/2019
Iscrizione anagrafica d’ufficio
Su segnalazione di un altro Comune è stato avviato un accertamento d'ufficio, tramite vigili urbani, sulla residenza di un cittadino presso un indirizzo del nostro Comune. Il vigile ha accertato che il soggetto coinvolto effettivamente abita insieme alla compagna e ai due figli in una casa popolare (di cui sembrerebbe, sempre su segnalazione del vigile, non siano state fatte le relative assegnazioni). La compagna, insieme ai loro figli, abita lì già dal 2010. A questo punto stiamo procedendo ad aprire una pratica di iscrizione anagrafica d'ufficio, invitando il signore a presentare spontaneamente la dichiarazione di residenza entro il termine di 10 giorni dal ricevimento della relativa comunicazione. Se il signore non regolarizza la posizione come ci comportiamo? Lo iscriviamo d'ufficio? Il problema principale sta nel fatto che l'abitazione della compagna è di proprietà dell'ATER e abbiamo dei forti dubbi che il signore, ma anche la sua compagna abbiano il nulla osta per la residenza.
Quesito del 29/05/2018
Comunicazione avvio del procedimento a controinteressati
Si chiede un chiarimento in merito alla comunicazione di avvio del procedimento e precisamente circa la necessita' di comunicare l'avvio anche ai soggetti controinteressati.
Quesito del 28/07/2017
Trasferimento di residenza d'ufficio di un minore
Si chiede se è possibile eseguire un trasferimento di residenza d'ufficio di un minore la cui famiglia si è trasferita mentre lui risulta ancora residente.