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Quesito del 18/10/2019
Iscrizione anagrafica senza fissa dimora
Caio è iscritto nell’anagrafe di questo comune e mi chiede di essere iscritto come senza fissa dimora.
Caio mi dice di essere legalmente separato da poco tempo e che vive su un camper (da circa due anni) con il quale si sposta per recarsi al lavoro in altro comune ma che rientra, non specificando con quale frequenza, nel comune di residenza per poter stare con i figli soggiornando sul camper. Nei suoi confronti non è mai stato iniziato un procedimento per irreperibilità.
Lo stesso mi riferisce che non può più entrare in casa sua, di cui è proprietario, se non con l’autorizzazione della moglie. Altresì mi dice che non può prendere la residenza dai genitori (residenti in altro Comune) con i quali non ha più rapporti.
È possibile procedere all’iscrizione di Caio, il quale ha la residenza anagrafica nel comune in cui vuole essere iscritto come senza fissa dimora? Il dubbio è che Caio, essendo iscritto in questa anagrafe ed avendo già accertato la dimora abituale al momento dell’iscrizione anagrafica, abbia i presupposti per essere iscritto come senza fissa dimora.
Nel Comune non è mai stata istituita una via fittizia per iscrivere i senza fissa dimora.
MEMOWEB n. 190 del 11/10/2019
Il diritto elettorale del senza fissa dimora
Proponiamo un interessante quesito, pervenuto alla nostra Redazione, inerente la possibilità di iscrivere nelle liste elettorali uno jure sanguinis senza tetto
Quesito del 09/10/2019
Cancellazione anagrafica di richiedenti asilo
Le persone che vivono in convivenza gestita da una cooperativa, la cancellazione anagrafica avviene dopo la comunicazione del capo convivenza, immediata o dopo un anno?
2020
MEMOWEB n. 179 del 26/09/2019
I controlli anagrafici per l'iscrizione dei senza fissa dimora
Interessante quesito inerente il domicilio del senza fissa dimora, che deve essere verificabile da chi effettua gli accertamenti anagrafici
Il quesito del mese
GUIDA OPERATIVA:
L'Ufficiale Elettorale
Il diritto elettorale del senza fissa dimora
Il quesito del mese
GUIDA OPERATIVA:
L'Ufficiale d'Anagrafe
I controlli anagrafici per l’iscrizione dei senza fissa dimora
Quesito del 19/08/2019
Mancata dichiarazione di trasferimento della dimora abituale
Una nostra residente da molti mesi non dimora più all'indirizzo anagraficamente registrato, avendo perso la disponibilità della casa. Pertanto nei suoi confronti venne avviato a suo tempo procedimento di verifica della dimora abituale. Nel corso del procedimento abbiamo ripetutamente invitato l'interessata a chiarire la sua posizione ma lei, pur essendosi presentata al nostro ufficio anagrafe, non ha spontaneamente né tantomeno formalmente dichiarato dove ha trasferito la sua dimora abituale. Abbiamo anche effettuato verifiche nel territorio di un altro comune, dove avevamo ipotizzato si fosse trasferita, ma i colleghi dell'altro comune hanno risposto di non aver riscontrato dimora abituale nel luogo da noi indicato. Vista l'inerzia dell'interessata (verosimilmente volontaria, a questo punto: si direbbe che abbia qualche motivo per non dichiararsi al competente ufficio anagrafe) ed essendo trascorso molto tempo, oltre un anno, dall'avvio del procedimento, siamo indecisi sul da farsi. Questo perché la persona non è irreperibile, infatti anche se non conosciamo o non possiamo dimostrare il luogo di dimora abituale, conosciamo bene il luogo sul nostro territorio in cui l'interessata lavora stabilmente. Perciò siamo indecisi se cambiare l'indirizzo di residenza della persona nella via non territoriale oppure se cambiarlo nell'indirizzo del luogo di lavoro, il quale corrisponde ad un vivaio, rivendita di piante e fiori, dove pare (non ne siamo sicuri) l'interessata lavori come dipendente. In questa prospettiva ci siamo rivolti ai colleghi dell'Ufficio toponomastica (da noi assegnato al Settore tecnico, quindi condotto disgiuntamente dall'Ufficio anagrafe) per conoscere l'indirizzo - via, numero civico, ecc. - del fabbricato in cui si svolge l'attività lavorativa dell'interessata ma ci è stato risposto che detto fabbricato non ha numero civico e che non è possibile darglielo per questi motivi: il fabbricato non è registrato al catasto ed i numeri civici vanno di pari passo con foglio, mappale e subalterno. Premesso quanto sopra si chiede 1) Quale soluzione anagrafica adottare per l'interessata non irreperibile: via non territoriale o cambio indirizzo nel luogo di lavoro? O altro? 2) Se si opta per il luogo di lavoro, come regolarsi anagraficamente circa la non (ancora?) avvenuta attribuzione del numero civico al fabbricato in questione? 3) Come appurare, per le finalità art. 5 DL 47/2014, se l'occupazione dell'immobile è legittima? 4) Indipendentemente dalla vicenda anagrafica dell'interessata, e premessa la sopradescritta soluzione organizzativa di questo ente circa l'Ufficio toponomastica, quale compito e responsabilità ha l'ufficiale d'anagrafe rispetto alla numerazione/non-numerazione civica del fabbricato in questione e relativo non-accatastamento?
MEMOWEB n. 131 del 08/07/2019
Sostegno al reddito per persone senza fissa dimora: chiarimenti
L'Inps fornisce ulteriori chiarimenti necessari per gestire l'istruttoria delle domande e dei pagamenti delle prestazioni a sostegno del reddito riferite sia ai soggetti dichiarati irreperibili che a quelli senza fissa dimora
MEMOWEB n. 152 del 11/08/2014
La nota interpretativa del Viminale su occupazione abusiva e locazione
Il Viminale interviene a chiarire alcuni aspetti problematici nella corretta applicazione dell'articolo 5 del Dl n. 47/2014 con cui si prevede la necessità dell'atto di proprietà o di documenti che attestino la regolare detenzione dell'unità immobiliare per chiedere la residenza o l'allaccio ai servizi.