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Quesito del 26/02/2024

Chiarimenti su lavoratori categorie protette L. 68/1999

Questo ente ha effettuato assunzione con procedura di mobilità ai sensi dell’art. 30 del D.lgs. n. 165/2001 di lavoratore dipendente a tempo pieno e indeterminato proveniente da altro ente locale. L’inizio del rapporto di lavoro con questo ente ha avuto decorrenza dal 30.12.2020. Nel bando di mobilità sottoscritto dai candidati a suo tempo era previsto, tra i requisiti per l’ammissione alla selezione, il possesso della necessaria idoneità fisica alla mansione prevista (istruttore amministrativo con mansioni impiegatizie). Il candidato poi assunto da questo ente ha regolarmente presentato la domanda di ammissione al bando di mobilità comprensiva di tutti gli elementi richiesti, compresa copia dell’attestazione di idoneità fisica alle mansioni in corso di validità.
A seguito di colloqui intercorsi con l’amministrazione di provenienza del dipendente interessato, relativamente alla sistemazione di rapporti finanziari per una convenzione tra enti che aveva previsto l’utilizzo condiviso del dipendente transitato nei ranghi di questo ente per un periodo di tempo di due mesi, questa amministrazione è venuta a conoscenza dell’inclusione del dipendente interessato nell’elenco dei lavoratori con disabilità da parte dell’ente di provenienza, ai sensi della legge n. 68/1999. Tale inclusione è stata considerata valida fino al trasferimento del lavoratore.
Il lavoratore assunto con la procedura di mobilità, in sede di presentazione della domanda, e successivamente al perfezionamento del trasferimento, non ha comunicato a questo ente l’appartenenza alle categorie protette di lavoratori.
A seguito di richiesta di integrazione di trasmissione dei documenti riguardanti il lavoratore assunto per mobilità, inoltrata da questo ente a quello di provenienza del lavoratore interessato, si è evidenziata l’inclusione di suddetto lavoratore nelle categorie protette per disabilità certificata con percentuale del 70%. Tale inabilità è stata certificata da apposita commissione INPS con decorrenza 01.03.2017 e revisionabile a partire dal mese di febbraio 2019. L’ente di provenienza non è in possesso di ulteriori certificazioni da parte di commissioni sanitarie abilitate.
Alla luce di quanto sopra esposto si chiede quale debbano essere le azioni da intraprendere da parte di questo ente, quale attuale datore di lavoro, alla luce dei fatti emersi.
A titolo esemplificativo si chiede:
- Se debba essere comunque richiesta visita a commissione abilitata per il riconoscimento di disabilità;
- Se deve essere effettuata comunicazione al centro per l’impiego per l’inclusione del lavoratore nelle categorie protette per questo ente alla luce di una situazione preesistente e non più revisionata;
- Se sussistano ulteriori obblighi in capo al datore di lavoro in applicazione delle tutele previste per le categorie protette di lavoratori ai sensi della sopraccitata legge n. 68/1999.

MEMOWEB n. 37 del 21/02/2024

Decreto Milleproroghe in conversione: le misure di interesse per il Personale

Le proroghe riguardano, tra l’altro: lavoratori socialmente utili, posizioni contributive INPS, assunzione assistenti sociali, carriera segretari comunali, incarichi del vice-segretario comunale

INPS

Circolare n.21 del 25 gennaio 2014

Personale: limite minimo di retribuzione giornaliera

Quesito del 07/02/2024

Controllo attestazioni mediche

Si chiede se, in qualità di datore di lavoro, abbiamo la facoltà di effettuare dei controlli sulla veridicità delle attestazioni mediche consegnate dai dipendenti quale giustificativo di assenza (nello specifico un dipendente ha presentato diversi certificati del proprio medico curante per sedute di agopuntura durate tutta la giornata lavorativa, dalle 8.00 alle 17.00).

MEMOWEB n. 28 del 08/02/2024

Personale: limite minimo di retribuzione giornaliera

L’INPS determina, per l'anno 2024, il limite minimo di retribuzione giornaliera e aggiornamento degli altri valori per il calcolo di tutte le contribuzioni dovute in materia di previdenza e assistenza sociale per la generalità dei lavoratori dipendenti

INPS

Circolare n.27 del 31 gennaio 2024

Esonero contributivo lavoratrici con 3 o più figli: indicazioni INPS

Quesito del 01/02/2024

Incidenza indennità di EQ su calcolo quota A pensione

In caso di attribuzione di indennità di posizione come EQ, si chiede come, l’eventuale voce di retribuzione che un dipendente percepirebbe per gli ultimi 3 o 4 mesi di servizio andrebbe a determinare sul calcolo della quota “A” di pensione (al 31/12/1992), essendo che la sua pensione sarà di tipo “misto”.

MEMOWEB n. 24 del 02/02/2024

Esonero contributivo lavoratrici con 3 o più figli: indicazioni INPS

Istruzioni operative e contabili per l’applicazione dell’esonero dal versamento dei contributi previdenziali a carico delle lavoratrici madri (anche dipendenti pubblici) di 3 o più figli

Quesito del 01/02/2024

Contribuzione amministratori locali

Un ex Sindaco nel corso del proprio mandato (di oltre 5 anni fa) fallisce con la propria attività. Sino al momento del fallimento l'amministrazione versava i contributi. Poi, dalla data del fallimento, i contributi non sono più stati versati. Solo ora, nel 2024, ben oltre 5 anni dopo la fine del mandato, l'interessato chiede il versamento dei contributi anche per il restante periodo di mandato (aprile 2015 - giugno 2016) sulla scorta dell'iscrizione alla Gestione separata INPS. Iscrizione che però è avvenuta dopo il termine del mandato e quindi postuma ma con effetto retroattivo (l'INPS ha accettato tale tipo di iscrizione). Il Comune è tenuto a versarli anche se sono trascorsi più di 5 anni e anche se l'iscrizione è avvenuta dopo la fine del mandato? Se si, si tratta di debito fuori bilancio? E nel caso fossero applicate sanzioni e interessi, l'Ente su chi dovrebbe rivalersi?

MEMOWEB n. 23 del 01/02/2024

INPS: pensioni e incumulabilità con redditi da lavoro

Per le pensioni Quota 100, Quota 102 e per le pensioni anticipate flessibili è prevista, a partire dal primo giorno dalla decorrenza della pensione e fino a quando non si maturano i requisiti per la pensione di vecchiaia, la non cumulabilità con i redditi provenienti sia da lavoro dipendente che autonomo