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Il Decreto Legislativo 219/2023 ha introdotto modifiche significative allo Statuto dei diritti del contribuente, con impatti anche sulla gestione dei tributi comunali. Sebbene molte disposizioni siano pensate per l'amministrazione finanziaria centrale, i principi generali sono vincolanti anche per i Comuni, richiedendo un adattamento alle specificità locali.
Il nuovo articolo 11 della Legge 212/2000 permette al contribuente di interpellare l'amministrazione finanziaria su questioni concrete e personali, soprattutto in casi di incertezza interpretativa, qualificazione di fattispecie, e abuso del diritto. Tuttavia, solo alcune di queste disposizioni si applicano ai tributi locali.
Il decreto specifica anche che l'interpello non è ammesso in presenza di soluzioni già fornite dall'amministrazione e stabilisce nuovi termini per la risposta, che ora deve avvenire entro 90 giorni. Viene anche chiarito che la presentazione dell'interpello non interrompe i termini di prescrizione e che la risposta non è impugnabile.
Infine, le nuove norme escludono l'applicazione di specifiche disposizioni a dati e documenti richiesti durante l'istruttoria delle istanze di interpello. Anche se la norma è centrata sull'Agenzia delle Entrate, Regioni e Enti locali devono adeguarsi ai nuovi principi.
Quesito del 18/06/2024
IMU - esenzione immobili concessi in comodato
Un privato ha presentato istanza di interpello ordinario al Comune in materia di esenzione IMU.
Il soggetto è divenuto, a seguito di successione, proprietario (con la madre) di due immobili, rispettivamente accatastati come C1 e C2. Tali immobili erano già oggetto di un contratto di comodato gratuito effettuato dal de cuius (padre dell’istante), a favore della Parrocchia locale per finalità religiose-assistenziali. La Parrocchia, a seguito di ciò, concede tali immobili alla Caritas per tali fini assistenziali. Ora, il soggetto istante, invoca l’esenzione IMU, di cui all’art.1, comma 759, della Legge n.160/2019 nell’interpretazione autentica di cui all’art.1, comma 71, della Legge n.213/2023.
Il nostro regolamento comunale in materia di nuova IMU, in applicazione facoltativa del comma 777, dell’art.1 della Legge 160/2019, ha previsto quanto segue:
“1. Nella potestà regolamentare dell’ente, viene stabilita l'esenzione dell'immobile dato in comodato gratuito al Comune o ad altro ente territoriale, o ad ente non commerciale, esclusivamente per l'esercizio dei rispettivi scopi istituzionali o statutari.
2. L’esenzione di cui al comma precedente è limitata al periodo dell’anno durante il quale sussistono le condizioni prescritte e non si applica alla quota erariale dell’imposta. Essa è subordinata alla presentazione di apposita comunicazione da presentarsi a pena di decadenza entro il 30 giugno dell’anno successivo a quello in cui si verificano i presupposti d’esenzione”.
Stante il caso sopra esposto, il soggetto privato comproprietario degli immobili in questione, può:
a) Invocare l’applicazione di tale esenzione in base alla normativa nazionale sopra citata?
b) Invocare l’applicazione di tale esenzione secondo le disposizioni del regolamento comunale, posto che la normativa nazionale invocata dal soggetto istante si riferisce all’esenzione a favore degli enti non commerciali possessori di immobili e non a soggetti privati?
Le disposizioni di cui sopra possono ritenersi in contrasto con la decisione della Commissione dell’Unione Europea del 19 dicembre 2012, successivamente oggetto di ricorso in Cassazione come da sentenza n.22954 dello scorso 2023?
Oltre a ciò, il soggetto istante è obbligato alla variazione catastale dei predetti immobili stante il venir meno della finalità di C1 e C2?
MEMOWEB n. 173 del 18/09/2019
Diritto di interpello presso l'Amministrazione finanziaria
Proponiamo un interessante quesito in merito alla possibilità per il comune di esercitare, per conto di istanze di cittadini privati, il diritto di interpello
Quesito del 23/08/2019
Diritto di interpello presso l'Amministrazione finanziaria
Alcuni cittadini hanno chiesto se il comune può farsi tramite per loro conto, presso l'amministrazione finanziaria, della formulazione di quesiti per conto di questi soggetti privati in relazione a questioni fiscali di loro interesse. Si chiede l'ampiezza del diritto di interpello, disciplinato da art. 11 comma 1 e seguenti, e se tale diritto possa essere esercitato dal comune per conto di istanze di cittadini privati oppure direttamente e solo da cittadini privati e con quali forme e modalità.
MEMOWEB n. 73 del 11/04/2016
Reclamo-mediazione e interpelli tributari: due schede al servizio degli enti locali
Il d.lgs. 156/2015 ha riformato la disciplina di contenzioso e interpelli prevedendo l'estensione della procedura di reclamo e mediazione anche gli atti impositivi emessi dagli enti locali
MEMOWEB n. 220 del 16/11/2015
Contenzioso tributario novità importanti in materia di reclamo e mediazione
Il decreto legislativo 24 settembre 2015, n. 156, dal titolo “Misure per la revisione della disciplina degli interpelli e del contenzioso tributario, in attuazione degli articoli 6, comma 6, e 10, comma 1, lettere a) e b), della legge 11 marzo 2014, n. 23”, contiene tra le moltissime modifiche al contenzioso tributario novità importanti in materia di reclamo e mediazione.
MEMOWEB n. 215 del 09/11/2015
La riforma degli interpelli e del contenzioso. Note di lettura d’interesse dei comuni
Per effetto del D.Lgs. 156/2015 di riforma del processo tributario e dell’interpello pubblicato sul S.O. della Gazzetta Ufficiale del 7 ottobre 2015, la disciplina degli interpelli, fino ad oggi frammentata in molteplici disposizioni fiscali, è stata revisionata e sistematizzata nel corpo di un’unica norma.