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Tributi

Regolamento comunale TARI

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10 risultati di 436

Quesito del 05/06/2023

Pagamento fattura a debitore

Un'impresa ha un debito tari di 1000 euro verso la pubblica amministrazione ma, nel contempo l'impresa ha emesso fattura per un lavoro svolto: è possibile compensare le partite? Su quali basi normative?

Quesito del 31/05/2023

C2-C6 senza abitazione

Il contribuente ha venduto il fabbricato di sua proprietà, un A4, rimanendo però proprietario delle pertinenze: -C2 e -C6. Ai fini TARI, in che modo devono essere considerati questi ultimi fabbricati? Come "accessori" e quindi deve essere applicata la sola quota fissa, oppure come un'utenza non domestica? Se devono essere valutati come da ultimo riportato, a che sottocategoria devono essere attribuiti?

Quesito del 15/05/2023

Applicazione IMU nel caso di fabbricato con annotazione ruralità

La fattispecie riguarda l'accertamento da parte del comune di un fabbricato accatastato in categoria C/2 con annotazione dei requisiti di ruralità a seguito di relativa richiesta da parte del contribuente datata 07/02/2022. Il contribuente produce al Comune la documentazione relativa alla richiesta di annotazione dei requisiti di ruralità dell'accessorio, dalla quale si evince che la suddetta annotazione deriva da un contratto di affitto, decorrente dal 26/10/2017 fino al 10/11/2023, dell'accessorio in questione insieme ad alcune particelle di terreni agricoli ricadenti nel territorio comunale di proprietà del contribuente a un affittuario (che si presume sia coltivatore diretto o IAP, ma del quale non si specifica nel contratto i requisiti professionali, né si producono prove di essi) che si impegna, come testualmente indicato nel contratto a: "mantenere le iniziali condizioni di fertilità, con il limite del rispetto della destinazione della cosa e dell'ordine colturale ... Inoltre l'affittuario è autorizzato dalla proprietà ad eseguire migliorie colturali, previa relativa comunicazione, che più riterrà opportune e che apportino un aumento del beneficio agrario entro la durata stabilita dal presente accordo".
In presenza del suddetto contratto di affitto, il contribuente richiede il 07/02/2022 l’annotazione di ruralità dei fondi rustici oggetto del contratto di affitto e del capannone come strumentale dell’attività agricola dell’affittuario.
Si chiede se il Comune deve riconoscere la ruralità dell’accessorio solo perché è stata apposta l’annotazione della stessa in catasto (come si evince dalla visura catastale) a prescindere dal fatto che il proprietario (parte locatrice dei fondi rustici e dell’accessorio) non è agricoltore diretto, non è IAP e non è pensionato agricolo oppure no.
Infine, qualora si ritiene che il Comune deve riconoscere la ruralità dell’accessorio (quindi assoggettarlo a TASI e non a IMU come fabbricato a disposizione) essa dovrà decorrere dal 07/02/2022 (data della richiesta di annotazione della ruralità), dal 07/02/2017 (5 anni precedenti la richiesta di annotazione della ruralità) oppure dal 26/10/2017 (data decorrenza del contratto di affitto collegato alla richiesta di annotazione dei requisiti di ruralità dell’accessorio)?

Quesito del 05/10/2022

Riduzioni TARI finanziate con entrate proprie

L'amministrazione vorrebbe finanziare con risorse proprie, ricorrendo all’articolo 1 comma 660 della legge 147/2013, le riduzioni TARI 2022, da applicare “a pioggia” sulle utenze Domestiche in riduzione percentuale, e sulla base di determinati codici ateco alle UND (le stesse tipologie di attività che soffrirono le chiusure obbligate durante i lockdown gli anni scorsi).
E’ possibile con questi criteri selettivi?
E' possibile approvare in CC queste riduzioni ora, a ottobre, oltre il termine previsto per l’approvazione del Bilancio di previsione (31/8/2022)?

Quesito del 10/05/2023

Tari per maneggio

Quale categoria Tari applicare ad una società che svolge allevamento cavalli ed inoltre è centro ippico (maneggio)?

Quesito del 21/04/2023

Modifiche regolamentari Delibera ARERA n. 15/2022

La delibera n. 15/2022 di ARERA prevede degli adempimenti in capo al Comune tra i quali la previsione di forme di rateizzazione dei versamenti ordinari nel proprio regolamento (art. 27 commi a, b).
Questo ente, per la riscossione del tributo TARI ha il concessionario ADER: alla luce di quanto sopra come deve comportarsi?
E' obbligatorio modificare il proprio regolamento autorizzando la rateizzazione di cui al punto a) e b)?
La richiesta di rateizzazione si traduce come un dispendio di spese da parte dell'ente in quanto comporterebbe innanzitutto un procedimento di discarico (spesa per il comune) e la successiva riformulazione di avviso rateizzato.
Inoltre, se il contribuente non paga, è il comune che deve procedere a fare un avviso di accertamento e poi inserire in un nuovo ruolo, dal quale precedentemente era stato cancellato.

Quesito del 09/05/2023

Verifiche su dichiarazioni utenti per intestazione tari

Un utente ha dichiarato la cessazione/slaccio di tutte le utenze presso l'abitazione del padre, presso la quale risulta però essere residente. Può l'ufficio tributi disporre o richiedere alla polizia locale una verifica presso l'abitazione dell'effettivo slaccio?

Quesito del 24/04/2023

Uscita dal servizio TARI

Il contribuente ha presentato nel 2022 tutti i documenti relativi alla richiesta di uscita dal servizio TARI per l'utenza non domestica per un periodo non inferiore ai cinque anni, quindi fino al 2026, vincolo previsto dalla normativa vigente al momento.
A seguito della modifica di agosto 2022 di quanto detto sopra, relativamente al vincolo, che è stato stabilito in un periodo non inferiore a due anni, chiedo se il contribuente deve presentare annualmente la dichiarazione, per poter ottenere il calcolo della sola quota fissa oppure dovrà presentarla al termine del vincolo quinquennale?

Quesito del 18/04/2023

Misura acconto TARI

L’art. 13, comma 15-ter, del D.L. 6 dicembre 2011, n. 201, convertito dalla Legge 22 dicembre 2011, n. 214, introdotto dall’art. 15-bis del D.L. 30 aprile 2019, n. 34, convertito dalla Legge 28 giugno 2019, n. 58 prevede quanto segue:
“A decorrere dall'anno di imposta 2020, le delibere e i regolamenti concernenti i tributi comunali diversi dall'imposta di soggiorno, dall'addizionale comunale all'imposta sul reddito delle persone fisiche (IRPEF), dall'imposta municipale propria (IMU) e dal tributo per i servizi indivisibili (TASI) acquistano efficacia dalla data della pubblicazione effettuata ai sensi del comma 15, a condizione che detta pubblicazione avvenga entro il 28 ottobre dell'anno a cui la delibera o il regolamento si riferisce; a tal fine, il comune è tenuto a effettuare l'invio telematico di cui al comma 15 entro il termine perentorio del 14 ottobre dello stesso anno. I versamenti dei tributi diversi dall'imposta di soggiorno, dall'addizionale comunale all'IRPEF, dall'IMU e dalla TASI la cui scadenza è fissata dal comune prima del 1° dicembre di ciascun anno devono essere effettuati sulla base degli atti applicabili per l'anno precedente. I versamenti dei medesimi tributi la cui scadenza è fissata dal comune in data successiva al 1° dicembre di ciascun anno devono essere effettuati sulla base degli atti pubblicati entro il 28 ottobre, a saldo dell'imposta dovuta per l'intero anno, con eventuale conguaglio su quanto già versato. In caso di mancata pubblicazione entro il termine del 28 ottobre, si applicano gli atti adottati per l'anno precedente.”
Questo ente ha approvato il Piano economico finanziario del servizio rifiuti per l'anno 2023 ai fini TARI e PEF pluriennale Arera 2022-2025 durante l’anno 2022 e quindi, ad oggi, sono già quantificabili le tariffe definitive applicabili ai fini TARI per l’anno 2023. Sappiamo già quindi che le tariffe TARI subiranno un aumento rispetto al 2022.
L’ente riscuote la TARI in due rate, una con scadenza a giugno e l’altra con scadenza a dicembre. Al fine di non far gravare la differenza tra il 2022 ed il 2023 tutta sulla rata di conguaglio di dicembre, può l’ufficio tributi emettere gli avvisi TARI del 2023 richiedendo la tassa con la seguente suddivisione:
50% giugno sulla base dell’effettivo dovuto 2023
50% dicembre sulla base dell’effettivo dovuto 2023.

Quesito del 01/03/2023

Utilizzo dell'avanzo vincolato Tari 2016/2020

Con Delibera di Giunta Comunale del 2023 l'Amministrazione ha assunto l’atto di indirizzo inerente al passaggio da TARI a Tariffa puntuale (TCP).
Il nostro Ente ha circa 950.000 di avanzo vincolato Tari relativo agli anni 2016/2020. Dal 2024 è previsto il passaggio a tariffa puntuale.
Si chiede:
1) è necessario applicare tutto l'avanzo disponibile nel 2023, oltre all'eventuale integrazione del PEF TARI, come abbattimento Tari oppure può essere mantenuta una quota vincolata anche se dal 2024 si passerà a tariffa, ed applicare l'avanzo vincolato residuo come abbattimento della tariffa negli esercizi successivi?
2) l'abbattimento delle tariffe dovrà essere generalizzato verso tutte le categorie di utenze - domestiche e non domestiche - oppure l'Amministrazione potrà decidere di agevolare alcune specifiche categorie (ad esempio utenze domestiche con requisiti da definire, ad esempio collegati all'ISEE del nucleo familiare)?