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Tributi

Accertamento IMU

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10 risultati di 409

Quesito del 03/05/2024

Imu e Tasi immobili di proprietà della Chiesa ma non destinati al Culto

Premesso che l’ufficio tributi ha emesso nel 2024 accertamenti esecutivi per Imu e Tasi (non pagata) per gli anni 2018, 2019, 2020 e 2021 (e per i quali non è stata presentata la relativa dichiarazione) nei confronti di una Parrocchia (Chiesa Madre) per fabbricati (di cui la stessa è proprietaria), non appartenenti alla cat. catastale E 7 (Chiesa / Casa Canonica), ma appartenenti alle seguenti categorie catastali: A 5, A 4, B 7, C 2, e C 6;
per quanto sopra si chiede di sapere se per i suddetti immobili è previsto il pagamento dell’Imu e della Tasi (e quindi se l’ufficio ha operato correttamente) oppure è prevista una esenzione trattandosi di immobili di proprietà della Chiesa seppur non destinati assolutamente all’esercizio del culto.

Quesito del 02/05/2024

Sospensione atto in autotutela

Il Comune ha emesso diversi atti di accertamento IMU per variazione del reddito dominicale dei terreni agricoli a seguito di "trasmissione dati AGEA ai sensi del DL 3.10.2006 N. 262". Diversi contribuenti a seguito di queste variazioni eseguite d'ufficio hanno inoltrato istanza di autotutela all' Agenzia del Territorio lamentando un aumento di qualità colturale indebita. Ad oggi tuttavia l'Agenzia del Territorio non si è ancora espressa in merito e i redditi dominicali sono rimasti invariati. In questo caso specifico il Comune può sospendere in autotutela l'atto in attesa della definizione dell'istanza presentata in Catasto? E, se sì, l'eventuale sospensione cosa comporta?

Ministero dell'Economia e delle Finanze

Decreto 24 aprile 2024

Individuazione degli atti per i quali non sussiste il diritto al contraddittorio ai sensi dell'articolo 6-bis della legge 27 luglio 2000, n. 212

Quesito del 23/04/2024

Nuda proprietà e comodato d'uso ai figli

Un signore residente in questo Comune, presenta la seguente situazione:
- nudo proprietario di un immobile cat a/02 con usufrutto alla madre ceduto in comodato d'uso al figlio;
- proprietario al 50% di un c6 e c/2 ceduti con comodato d'uso ai due figli. Per il restante 50 è nudo proprietario, mentre usufruttuaria è la madre;
- proprietario di un a/02, c/02 e c/06 ceduti in comodato ai figli;
- proprietario al 25% di un a/03 su un'altra particella su cui conserva la residenza.
Il signore chiede il riconoscimento del regime agevolativo al 50% per i beni dati in comodato d'uso ai figli. Si chiede se un nudo proprietario può concedere il comodato d'uso a un figlio su un immobile con usufruttario già designato (la propria madre, nonna del comodatario).
Se la proprietà dei cespiti di cui sopra con categoria catastale c/06 e c/02 sono conteggiabili o meno per definire il requisito del "possesso di un solo altro immobile oltre a quello adibito ad abitazione principale" o se sono conteggiabili solo i cespiti di categoria "A" escluse ovviamente le categoria A/1, A/8 e A/9. E se il requisito del possesso di un solo altro immobile ceduto in comodato oltre a quello in cui si è residenti era già in vigore nel 2018.

Quesito del 16/04/2024

Accordo transattivo utilizzando Crediti derivanti da tributi non pagati

Il Comune a fronte di debiti certi ed esigibili, derivanti da ingiunzioni fiscali IMU, poiché il debitore è un ente e il Comune è in procinto di rinnovare un usufrutto oneroso su un bene di proprietà dell'Ente che prevede il pagamento di un canone annuale. E’ possibile effettuare un accordo transattivo utilizzando il credito derivante da tributi non pagati a scomputo di canoni futuri per la concessione onerosa di un usufrutto?

MEMOWEB n. 67 del 04/04/2024

Imu a carico di soggetto diverso dal proprietario

Ctg Toscana 307/2024: le imposte locali sugli immobili devono essere pagate dal proprietario ove non sia possibile ottenere il pagamento da parte del diverso soggetto individuato contrattualmente

Quesito del 27/03/2024

Abitazione principale coniuge

In seguito ad un accertamento IMU, notificato nel 2020 e relativo al periodo d’imposta 2015, il contribuente chiede il rimborso adducendo l'incostituzionalità dell'IMU applicata ai sensi della sentenza della Corte Costituzionale 209/2022, poiché risiede in un immobile diverso dall’abitazione principale nella quale vive con tutto il nucleo familiare.
Infine, la restituzione del tributo è dovuta anche se l'avviso di accertamento è già stato pagato e pertanto divenuto definitivo da molto tempo prima della sentenza emessa dalla Cassazione?

Ministero dell'Economia e delle Finanze

Atto di indirizzo

Statuto diritti contribuente: nuovo atto di indirizzo MEF

MEMOWEB n. 66 del 03/04/2024

Statuto diritti contribuente: nuovo atto di indirizzo MEF

Emanato un atto di indirizzo sul nuovo articolo 6-bis dello Statuto dei diritti del contribuente

Quesito del 29/03/2024

Annullamento accertamento

Il Comune ha emesso un provvedimento per omesso pagamento IMU 2017 in data 08/02/2023 e notificato in data 03/03/2023 , nei tempi di proroga covid.
Il contribuente ha fatto istanza di riesame in data 11/04/2023 contestando la prescrizione di tale atto.
Il Comune non ha fornito risposta , probabilmente per dimenticanza o perché non riteneva di dover procedere in tal senso.
Dopo alcuni mesi il provvedimento è stato passato alla società di riscossione coattiva per le fasi successive .
A seguito nuovi chiarimenti richiesti ad inizio 2024 (post invio cartella coattiva) il Comune ha questa volta risposto, ribadendo la legittimità dell’atto , da non considerarsi “Prescritto”.
In ultima risposta il contribuente, tramite il difensore legale, facendo leva sulla precedente mancata risposta, ha richiesto l’Annullamento totale degli importi dovuti, avanzando le seguenti motivazioni:
“L’ente creditore ha 220 giorni, ai sensi dell'art. 1 commi 537-544 della Legge 228/2012 e ss.mm.ii, per rispondere all’istanza del contribuente. In caso mancata risposta, come nel caso in esame, il debito si annulla di diritto e l’agente della riscossione è considerato automaticamente discaricato dei relativi ruoli. Contestualmente sono eliminati dalle scritture patrimoniali dell’ente creditore i corrispondenti importi.”
Ha ragione il contribuente? Nella situazione descritta, tali importi non sono più dovuti?