Si richiede un chiarimento interpretativo in merito all’applicazione del DCA della Regione Campania n. 107 del 20 dicembre 2019, recante le “Disposizioni regolatorie delle attività degli studi professionali odontoiatrici, medici e delle altre professioni sanitarie, nonché semplificazioni nella procedura di rilascio dell’autorizzazione all’esercizio attraverso la Segnalazione Certificata di Inizio Attività (SCIA), ai sensi della legge 241/1990”.
È stata presentata una SCIA per l’apertura di uno Studio Medico Professionale di Medicina Estetica e Medicina Generale, a firma del legale rappresentante iscritto nella Sezione Speciale dell’Albo, con decorrenza dal 9 aprile 2025. Nell’istanza è indicata l’attività di “Medicina Estetica”.
L’autocertificazione allegata conferma la natura estetica dell’attività; tuttavia, risultano barrate anche prestazioni di minore invasività che, sotto il profilo classificatorio, rientrano in branche specialistiche come Cardiologia, Chirurgia Generale e Toracica, Dermatologia e Chirurgia Plastica, Flebologia. Tali prestazioni non appaiono immediatamente riconducibili al solo ambito estetico.
Si rileva, inoltre, che il DCA n. 107/2019 non menziona esplicitamente la Medicina Estetica come branca autonoma tra le attività soggette a SCIA, né fornisce una classificazione univoca delle prestazioni estetiche, specialmente quando afferiscono a specialità diverse da quella dichiarata.
Pertanto, si chiede se, alla luce del suddetto quadro normativo, l’attività di Medicina Estetica, così come descritta nella SCIA, possa ritenersi legittimamente avviabile tramite tale procedura, oppure se sia soggetta a un diverso regime autorizzativo da parte dell’Autorità sanitaria competente.