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Quesiti

10 risultati di 6144

Quesito del 14/05/2020

Personale

Dirigente part-time, partita IVA e incompatibilità

Il Comune ha assunto un Dirigente ex art. 110 TUEL. Per due mesi (sino a tutto il 30 giugno 2020) a part-time a 18 ore (50%) e, successivamente, a tempo pieno sino alla fine del mandato sindacale. Il Dirigente, nel periodo a part-time presso il Comune, presta servizio anche come dipendente presso altro Comune, sempre a part-time al 50%.
Ora, l’interessato chiede all’ente quanto segue:
- può continuare a mantenere attiva la propria partita IVA svolgendo anche incarichi, preventivamente autorizzati dal Comune ex art. 53 D.Lgs. n. 165/2001, in libera professione con conseguente fatturazione?
- in caso non sia possibile, può mantenere la propria partita IVA per chiudere i rapporti pendenti, sino al giorno antecedente l’assunzione, sul piano fiscale/previdenziale?
- può ricoprire l’incarico di direttore di un GAC (Gruppo Azione Costiera – Associazione senza scopo di lucro), previa autorizzazione ex art. 53 D.Lgs. n. 165/2001, nel quale il Comune non ha alcuna partecipazione?
- può ricoprire un incarico tecnico all’interno di un Consorzio di cui invece il Comune detiene il 50% delle quote?
Oltre a chiarire i quesiti sopra esposti, si chiede di conoscere se gli eventuali incarichi autorizzati potranno comportare l’incompatibilità con l’incarico di Dirigente comunale se non addirittura di inconferibilità dello stesso nel caso gli stessi incarichi fossero già in essere prima dell’assunzione.

Quesito del 12/05/2020

Personale

Cambio mansioni educatori per chiusura asilo nido e trattamento economico

Causa chiusura asilo nido comunale, alle dipendenti educatrici asilo sono state temporaneamente cambiate le mansioni , trasformandole in istruttrici amministrative che operano negli uffici (fino a quando riprenderà l'asilo). Le educatrici sono state inquadrate in categoria C (come erano anche in precedenza) come istruttore amministrativo . Esse percepivano, in quanto educatrici, 2 indennità : indennità art. 31 comma 7 (legata alla effettiva presenza in asili) e indennità art. 37 comma 1 specificatamente legata alla mansione di educatrici. Vorremmo sapere se è corretto decurtare queste indennità accessorie dallo stipendio ( proprio perchè specificatamente legate alla mansione) oppure, nonostante siano temporaneamente istruttori amministrativi, dobbiamo rispettare l'art. 52 d.lgs. 165/2001 e art. 3 ccnl 1999 e quindi garantire l'equivalente delle indennità tramite assegno ad personam o altro emolumento e se c'è normativa successiva che esplica in materia.

Quesito del 12/05/2020

Personale Polizia

Limite di età selezione polizia locale

Questo Ente deve procedere con l'assunzione a tempo determinato di n. 3 istruttori di vigilanza a tempo determinato per le quali verrà indetto apposito bando pubblico. Il regolamento comunale prevede a tal fine quale requisito di accesso il limite di età di anni 45 alla data di scadenza dei termini per la presentazione della domanda. Si richiede pertanto, se tale requisito apposto nel bando, in ragione della natura dell'attività lavorativa da espletare la quale contempla l'esecuzione di compiti amministrativi e funzioni essenzialmente operative o esecutive sul territorio comunale, allo stato attuale sia da ritenersi legittimo.

Quesito del 11/05/2020

Demografici

Consenso al reingresso per la ricostituzione della famiglia anagrafica

Coppia non sposata convivente, stessa famiglia anagrafica, con prole. La casa è di proprietà del padre.
Madre e prole trasferiscono la residenza in altra abitazione. Vogliono rientrare nell'abitazione originaria. Il padre proprietario della stessa ai sensi del .D.L. N.47 del 28.3.2014 – può negare il consenso al reingresso per la ricostituzione della famiglia anagrafica?

Quesito del 11/05/2020

Tecnico LL. PP.

Ristrutturazione immobile residenziale

Nel nostro comune è stato presentato un permesso di costruire per la ristrutturazione di un immobile unifamiliare residenziale sito nel nucleo di antica formazione, composto da due corpi di fabbrica (abitazione principale e rustico) separati da cortile interno. Nel corso degli anni sono stati realizzati dei locali accessori all’interno del cortile in adiacenza al fabbricato principale (bagno e CT).
L’abitazione principale costituita da 2 piani fuori terra e un sottotetto non abitabile ma accessibile. Ai sensi delle nostre NTA il piano sottotetto non viene considerato ai fini del computo della SLP.
Il fabbricato rustico è formato da due piani fuori terra con destinazione al piano terra di ripostiglio e al primo piano fienile. Ai sensi delle nostre NTA le superfici esistenti sono tutte considerate ai fini del computo della SLP.
L’intervento consiste nella ristrutturazione dell’intero comparto residenziale mediante il consolidamento dell’abitazione principale attraverso la realizzazione di un cordolo all’ultimo piano di 45 cm. con relativo sopralzo della copertura di 45 cm. In tal modo si rende abitabile l’ultimo piano (h. media 2,48). Inoltre i locali accessori (bagno e CT) vengono demoliti e ricostruiti con sagoma diversa.
Il sopralzo dei 50 cm. è possibile mediante l’applicazione delle nostre NTA che riprendono le NCT 2008 relative alle norme sismiche per le costruzioni.
A seguito dell’intervento di consolidamento mediante la realizzazione del cordolo tale superficie da non abitabile si trasforma in abitabile con recupero sottotetto.
Il fabbricato rustico viene completamente demolito e ricostruito mantenendo le stesse altezze e volumi, ma realizzando una soletta in più (3 piani) tutti con altezza mt. 2,40 e ultimo piano con altezza inferiore (2,10) con destinazioni accessorie (cantina, lavanderia,ecc) . Ai fini delle nostre NTA l’ultimo piano e il piano terra non vengono computate ai fini del calcolo della SLP.
Stante la situazione si chiede se l’intervento possa essere totalmente gratuito o è oneroso? Eventualmente l’onerosità viene conteggiata limitatamente al recupero dei sottotetto e alla maggior superficie realizzata nel rustico (piano in più) o complessiva?

Quesito del 11/05/2020

Demografici

Concessione di loculi cimiteriali a persone ancora in vita

Nel nostro comune accade di frequente che alcune persone chiedano in concessione dei loculi per la propria tumulazione futura o per la tumulazione futura del coniuge o di altri parenti. Ovviamente poi i loculi rimangono vuoti per diversi anni.
Il nostro Segretario Comunale sostiene che nella Regione Lombardia non è permessa la concessioni di loculi destinati alla tumulazione futura di persone. In altre parole, i loculi si possono concedere solo per la tumulazione di persone già decedute, con l'unica eccezione del coniuge superstite della persona deceduta (che di solito chiede in concessione il loculo vicino al coniuge deceduto).
Il dubbio che abbiamo è se si tratti di una norma valida anche a livello nazionale oppure se sia solo il regolamento comunale dei servizi cimiteriali a poter disciplinare questo aspetto.

Quesito del 11/05/2020

Demografici Ragioneria Tributi Affari generali Tecnico LL. PP. Personale Polizia

Dichiarazione di residenza con permesso di soggiorno in scadenza

Una cittadina macedone, cancellata per irreperibilità da altro comune, richiede residenza presso codesto comune. Ha il permesso di soggiorno per occupazione che scade tra pochissimi giorni. Dichiara di non avere la ricevuta postale di richiesta del nuovo permesso di soggiorno in quanto, a suo dire, gli verrà rilasciata solo successivamente alla pratica di residenza. La signora è una lavoratrice autonoma. Si chiedono delucidazioni sulla corretta gestione della pratica.

Quesito del 11/05/2020

Demografici

Rilascio CIE cittadino italiano non residente

Per il rilascio CIE richiesto da un cittadino italiano non residente è ancora necessario il nulla osta del comune di residenza se entrambi i comuni sono subentrati in ANPR?

Quesito del 11/05/2020

Demografici

Corretta datazione atto di morte

Per la corretta datazione dell'atto di morte in parte prima si segue la data della denuncia o di quando si riceve il certificato del medico necroscopo?

Quesito del 07/05/2020

Demografici

Tumulazione di non residente

Il Comune dove lavoro ha un regolamento di polizia mortuaria del 1991. Successivamente sono state recepite le norme regionali sulla cremazione ecc. Caso: persona che muore nel territorio del Comune ( non e' indigente) con residenza in Comune di altra provincia. Il coniuge chiede di farla inumare nel comune di decesso. In base all'ultima delibera di giunta ( 2019) che stabilisce le tariffe per accesso al cimitero NON e' previsto vendita di posti a persone non residenti. Il Comune e' obbligato in riferimento al DPR 285/1990 art. 50 a darle un posto in campo comune ? ... dato che il marito non presenta domanda per trasporto salma in altra destinazione.