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Quesiti

10 risultati di 6144

Quesito del 19/08/2019

Demografici

Mancata dichiarazione di trasferimento della dimora abituale

Una nostra residente da molti mesi non dimora più all'indirizzo anagraficamente registrato, avendo perso la disponibilità della casa. Pertanto nei suoi confronti venne avviato a suo tempo procedimento di verifica della dimora abituale. Nel corso del procedimento abbiamo ripetutamente invitato l'interessata a chiarire la sua posizione ma lei, pur essendosi presentata al nostro ufficio anagrafe, non ha spontaneamente né tantomeno formalmente dichiarato dove ha trasferito la sua dimora abituale. Abbiamo anche effettuato verifiche nel territorio di un altro comune, dove avevamo ipotizzato si fosse trasferita, ma i colleghi dell'altro comune hanno risposto di non aver riscontrato dimora abituale nel luogo da noi indicato. Vista l'inerzia dell'interessata (verosimilmente volontaria, a questo punto: si direbbe che abbia qualche motivo per non dichiararsi al competente ufficio anagrafe) ed essendo trascorso molto tempo, oltre un anno, dall'avvio del procedimento, siamo indecisi sul da farsi. Questo perché la persona non è irreperibile, infatti anche se non conosciamo o non possiamo dimostrare il luogo di dimora abituale, conosciamo bene il luogo sul nostro territorio in cui l'interessata lavora stabilmente. Perciò siamo indecisi se cambiare l'indirizzo di residenza della persona nella via non territoriale oppure se cambiarlo nell'indirizzo del luogo di lavoro, il quale corrisponde ad un vivaio, rivendita di piante e fiori, dove pare (non ne siamo sicuri) l'interessata lavori come dipendente. In questa prospettiva ci siamo rivolti ai colleghi dell'Ufficio toponomastica (da noi assegnato al Settore tecnico, quindi condotto disgiuntamente dall'Ufficio anagrafe) per conoscere l'indirizzo - via, numero civico, ecc. - del fabbricato in cui si svolge l'attività lavorativa dell'interessata ma ci è stato risposto che detto fabbricato non ha numero civico e che non è possibile darglielo per questi motivi: il fabbricato non è registrato al catasto ed i numeri civici vanno di pari passo con foglio, mappale e subalterno. Premesso quanto sopra si chiede 1) Quale soluzione anagrafica adottare per l'interessata non irreperibile: via non territoriale o cambio indirizzo nel luogo di lavoro? O altro? 2) Se si opta per il luogo di lavoro, come regolarsi anagraficamente circa la non (ancora?) avvenuta attribuzione del numero civico al fabbricato in questione? 3) Come appurare, per le finalità art. 5 DL 47/2014, se l'occupazione dell'immobile è legittima? 4) Indipendentemente dalla vicenda anagrafica dell'interessata, e premessa la sopradescritta soluzione organizzativa di questo ente circa l'Ufficio toponomastica, quale compito e responsabilità ha l'ufficiale d'anagrafe rispetto alla numerazione/non-numerazione civica del fabbricato in questione e relativo non-accatastamento?

Quesito del 17/08/2019

Demografici

Cittadina argentina e riconoscimento della cittadinanza italiana

Una cittadina argentina mi scrive per avere informazioni in merito al procedimento di riconoscimento della cittadinanza italiana. La signora è nata in Argentina l’8/2/1974. La madre è nata nel mio comune il 5/5/1942, sposata in Argentina il 27/4/1973 (no annotazione su atto di nascita) deceduta in Argentina il15/10/2018 (no annotazione su atto di nascita). Il dubbio è se devo considerare tutto il procedimento nell’ambito del «riconoscimento della cittadinanza italiana» come disciplinato dalla circolare K.28 (e quindi la signora deve essere iscritta in anagrafe, presentare istanza, procurare i documenti della mancata naturalizzazione della madre e della mancata rinuncia della cittadinanza italiana della madre e della figlia…), oppure se, essendo figlia di cittadina italiana emigrata (non essendovi generazioni intermedie) posso procedere alla trascrizione dell’atto di nascita quale cittadina italiana, e in tal caso se e quali ulteriori verifiche devo fare. Preciso che la signora mi ha mandato un libretto di famiglia nel quale, all’atto del matrimonio nel 1973, la madre viene indicata come cittadina argentina naturalizzata (pertanto prima della nascita della figlia).

Quesito del 16/08/2019

Demografici

Segnalazione cambio residenza da parte di un servizio sociale

È pervenuta al comune la richiesta da parte del servizio sociale di un comune limitrofo, di procedere agli accertamenti d'ufficio per il cambio di residenza, di una famiglia con due minori (presumibilmente in carico al servizio stesso). Come ufficio anagrafe dobbiamo procedere d'ufficio ad avviare gli accertamenti in seguito a questa segnalazione o dobbiamo attendere che l'attuale Comune di residenza richieda gli accertamenti ai sensi dell’art. 16, comma 1 del D.P.R. maggio 1989 n. 223?

Quesito del 09/08/2019

Personale

Concorso pubblico e accesso alle prove dei candidati

È possibile far accedere un candidato alle prove degli altri partecipanti al concorso al termine delle procedure di selezione per esami per l'assunzione di un agente di polizia locale? I verbali e la graduatoria finale di merito stilati dalla Commissione giudicatrice non sono ancora stati approvati dall'Amministrazione.

Quesito del 09/08/2019

Tributi

Diritto di abitazione coniuge superstite

In data 25.4.2005 a seguito decesso del Sig. XY il coniuge superstite ed i due figli acquisiscono il diritto di proprietà pari ad un terzo ciascuno sull'abitazione adibita in precedenza a dimora coniugale. Contestualmente dalla data di apertura della successione la moglie vanta il diritto di abitazione per intero sul medesimo fabbricato (Art. 540 C.C.). In data 12.12.2018 la Signora, pur mantenendo la residenza nell'abitazione, con atto notarile effettua una donazione dell'abitazione a favore dei due figli che diventano proprietari dell'immobile nella misura del 50% ciascuno. Chiedo quindi, alla luce dei fatti sopra esposti, se i figli diventano con decorrenza 12.12.2018 soggetti passivi IMU per l'immobile di cui trattasi oppure, seppur in presenza di un atto di donazione rogato da un notaio, sullo stesso vale ancora l'originario il diritto di abitazione a favore della vedova.

Quesito del 09/08/2019

Tecnico LL. PP.

Terreno edificabile e richiesta rivalutazione PRG

Un contribuente ha scritto al Comune chiedendo una revisione del piano regolatore nella prossima variante. Nella fattispecie il contribuente è proprietario di un terreno edificabile ricadente in un ambito destinato a piano attuativo e a compensazione. Il contribuente, data l'elevata potenzialità edificatoria del terreno, paga oltre 5.000 euro di IMU all'anno oltre ai 30.000 per la rivalutazione del terreno legati alla perizia giurata di stima, per un totale di 65.000 euro senza reali benefici. In realtà il terreno non risulta di fatto inalienabile per cui il predetto cittadino richiede di poter ridurne l’edificabilità e di consentire l'attuazione diretta di modo da poter recuperare parte delle somme versate. Ci sono sentenze e/o orientamenti che fanno riferimento a questo particolare tipo di fattispecie rappresentata? Sul piano urbanistico ci sono aspetti che andavano meglio considerati?

Quesito del 09/08/2019

Affari generali Tecnico LL. PP.

Gara di appalto mensa scolastica andata deserta

Questo comune ha bandito nello scorso mese di agosto procedura aperta per il servizio di mensa scolastica per il quadriennio 2019/2023. La gara è andata deserta, nessun operatore ha presentato offerta. L'amministrazione non voleva aumentare il costo del servizio del pasto a carico delle famiglie (attualmente di 3,20 euro dal 2013). I comuni limitrofi hanno bandito la gara e hanno avuto ciascuno tre offerte con un prezzo a base di gara di oltre 4,50 euro. Ora: dobbiamo ribandire la procedura e l'amministrazione non intende fare alcun aumento sul prezzo. Dal punto di vista tecnico ho fatto osservare che se la gara va nuovamente deserta è un problema in quanto non posso fare alcuna proroga tecnica alla ditta uscente. Ho proposto anche di aumentare il prezzo a base d'asta e di far sostenere la spesa al bilancio comunale senza influire sulle famiglie. Ma l'amministrazione è contraria: non vuole alcun tipo di aumento né per famiglie né per bilancio. Ritengo però che se l'amministrazione intende proseguire con la decisione di non aumentare minimamente i prezzi di mensa è necessario che approvino una direttiva o delibera ufficiale con cui mi danno questo indirizzo affinché ci sia ufficialmente una posizione dell'amministrazione in tal senso. Non si ritiene plausibile che una gara vada deserta perché l'amministrazione ha promesso che non farà mai aumenti di tariffe e costi. Oltretutto se il mercato non ha prodotto alcuna offerta vuol dire che il prezzo a base d'asta è fuori mercato. Chiedo il vostro punto di vista sulla questione e sulla procedura più utile possibile da seguire in questa situazione. Grazie.

Quesito del 09/08/2019

Ragioneria Tecnico LL. PP.

Obbligatorietà del CUP

Lavori di sostituzione generatore di calore scuola media per l'importo di € 71.000,00, trattasi di manutenzione straordinaria in affidamento diretto tramite MePA, quindi non spesa di investimento. A parere dello scrivente non sarebbe necessario CUP e progetto, pregasi confermare o meno l'orientamento.

Quesito del 09/08/2019

Ragioneria

Finanziamento debito fuori bilancio

Si chiede se è possibile finanziare un debito fuori bilancio da sentenza esecutiva con prelevamento dal fondo di riserva.

Quesito del 08/08/2019

Polizia Affari generali

Termini per la notifica della cartella esattoriale

Con la presente siamo a richiedere i termini per la notifica di una cartella esattoriale/ruolo a seguito di violazione al codice della strada non pagato. Nello specifico la violazione è stata commessa in aprile 2013 e notificata per posta nel maggio 2013. Il 12/1/2017 è stato messo a ruolo e la cartella esattoriale/ingiunzione di pagamento è stata notificata in data 25/7/2017. Il dubbio è nato leggendo l'articolo 28 della Legge n. 689/1981 «il diritto a riscuotere le somme dovute (...) si prescrive nel termine di cinque anni dal giorno in cui è stata commessa la violazione» e l'articolo 36 del D.L. n. 248/2007 «il titolo deve essere notificato, a pena di decadenza, entro il 31 dicembre del terzo anno successivo a quello in cui l'accertamento è divenuto definitivo».