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Demografici

Cancellazione/Iscrizione anagrafica di senza fissa dimora

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10 risultati di 83

Quesito del 26/02/2024

Iscrizione nel registro dei senza fissa dimora di altro Comune

Cittadina italiana in fase di cancellazione per irreperibilità si trova ricoverata presso una struttura psichiatrica di altro Comune per un percorso di recupero.
Può chiedere l’iscrizione nel registro dei senza fissa dimora presso l’altro Comune?

Quesito del 30/01/2024

Iscrizione senza fissa dimora

Il titolare di un’azienda, nostro residente pone questo problema: lui è titolare di una ditta con sede a XXX, l’attività prevalente è il taglio del bosco con vendita di legname, per riscaldamento, ecc.
Ha assunto (con contratto regolare) già da quattro mesi un ragazzo Rumeno. All’inizio il ragazzo era stato ospitato a casa di una sua zia, nostra residente, ora non è più possibile. Il titolare della ditta è riuscito a trovare sul nostro territorio una casa in affitto per il ragazzo, ma la proprietaria dell’immobile, per un anno e mezzo, per motivi personali, non gli farà prendere la residenza lì e questo verrà inserito nel contratto di locazione. Per questi motivi il datore di lavoro chiedeva, per il ragazzo, l’iscrizione all’anagrafe dei senza fissa dimora.
Si può vincolare così un contratto d’affitto?
Ma uno che ha un contratto d’affitto può fare l’iscrizione all’anagrafe dei senza fissa dimora?

Quesito del 29/01/2024

Regolarizzazione posizione anagrafica richiedente asilo - irreperibile

Nel giugno scorso chiude un centro di accoglienza per richiedenti asilo, registrato come convivenza anagrafica. Nel comunicare la chiusura, il responsabile della convivenza segnala che parte dei residenti risulta essersi allontanata dal centro senza lasciare nessuna comunicazione. Questo ufficio procede pertanto, a seguito di comunicazione di avvio procedimento, ai sensi dell’art. 5 bis, comma 3, del Dlgs. 142/2015 con la cancellazione per irreperibilità ed alla comunicazione a tutti i soggetti interessati (Prefettura, Questura, etc).
Ora la locale ASL comunica di avere in carico il soggetto e che il suddetto ha perso i benefici economici della pensione di invalidità a causa della intervenuta cancellazione anagrafica. Il cittadino si trova ora presso una struttura ubicata al di fuori del territorio di competenza della richiedente ASL ma in attuazione di un progetto terapeutico predisposto ed attivato quando la residenza era ancora radicata presso il centro di accoglienza comunale. Ci chiede di ripristinare la residenza come “senza fissa dimora” presso il nostro Comune per poter proseguire il percorso terapeutico.
Ora, considerato che il soggetto è di fatto domiciliato presso una struttura ubicata presso altro comune, sarebbe intendimento di questo ufficio non procedere a dar corso a detta richiesta invitando l’assistente sociale che cura il soggetto a richiedere la residenza presso la sede di attuale ricovero o, perlomeno, come “senza fissa dimora” ma sempre in detto Comune.
Sembra difficile sostenere che la dimora abituale possa intendersi presso il Comune ove la struttura aveva sede (ed è ormai chiusa da quasi un anno) per il solo motivo di garantire quella che l’ASL definisce “continuità clinica ed assistenziale”. L’Asl sostiene che la struttura che attualmente ospita il richiedente asilo (comunità-alloggio) non consente che gli ospiti chiedano la residenza presso la struttura. Ora, pur essendo disposti a venire incontro alle legittime aspettative della struttura che segue il progetto di reinserimento, aderire a quanto richiesto sembrerebbe una forzatura considerato che neppure il requisito minimo della dimora abituale sembrerebbe concretizzarsi nella fattispecie in esame.

Quesito del 17/01/2024

Cancellazione anagrafica di un senza fissa dimora, per mancanza effettività del domicilio sul comune

Uno straniero, in regola sotto il profilo del permesso di soggiorno ma già cancellato per irreperibilità da altro Comune, ha presentato domanda di iscrizione anagrafica in via X, con domicilio presso la ditta Y, con sede sul nostro territorio comunale, in quanto lavora presso la medesima ditta. Si è proceduto quindi alla comunicazione di avvio del procedimento allo straniero stesso. (Si premette che la persona è nata all’estero e anche i genitori sono stranieri, pertanto non si può procedere ad iscrizione nel Comune di nascita).
L’accertamento dell’agente di Polizia Locale ha riportato come esito che la ditta non è disposta a concedere il domicilio e che ha un rapporto di lavoro con il ragazzo straniero (non diretto ma) tramite una agenzia interinale. Lui tutti i giorni lavorativi si reca sul posto di lavoro (presso la ditta Y).
Si chiede quindi se è corretto procedere ora alla comunicazione di preavviso di rigetto dell’istanza (all’indirizzo di via X o all’indirizzo del domicilio dichiarato? Cosa indicare nel preavviso di rigetto?) e quindi al ripristino della sua posizione quale soggetto “irreperibile”.

NOTA OPERATIVA n. 11 del 16/01/2024

L'iscrizione anagrafica di chi ha la dimora abituale e di chi è senza dimora

Approfondimento su un tema di continua attualità: i senza fissa dimora e il loro complicato rapporto con l’anagrafe

Il tema del mese

GUIDA OPERATIVA:
L'Ufficiale d'Anagrafe

L’iscrizione anagrafica di chi ha la dimora abituale e di chi è senza dimora

Il tema dei senza fissa dimora e del loro complicato rapporto con l’anagrafe è sempre di attualità.
Se non si coglie la relazione che sussiste tra anagrafe e territorio e tra persone e luogo dove vivono, non si coglie la difficoltà degli ufficiali d’anagrafe, troppo spesso strattonati da molti per “concedere” la residenza a chi non ce l’ha o, peggio, per ignorare la residenza di chi ce l’ha …

Il quesito del mese

GUIDA OPERATIVA:
L'Ufficiale d'Anagrafe

Il ricoverato in una struttura sanitaria in altro comune

La persona che vive in modo permanente in una struttura di ricovero non è un senza fissa dimora.
Se la struttura non ammette che “l’ospite” possa iscriversi anagraficamente presso la struttura stessa; sorge un problema:
“Dove mettiamo la residenza, specie se le spese di ricovero le paga il nostro comune?”

Un cittadino non autosufficiente, rimasto senza familiari, per il quale i nostri servizi sociali integrano la sua pensione per pagare la retta presso una struttura di ricovero, è iscritto anagraficamente ancora all’indirizzo della madre. La madre è deceduta e l’immobile è stato ceduto ad una persona che ci ha intimato di “togliergli la residenza”.
La casa di cura, che è ubicata in altro comune di altra regione, qui confinante, ci ha diffidato, pena l’espulsione dalla struttura del disabile, di iscriverlo anagraficamente presso detta struttura.
Pensavamo di considerarlo come un senza fissa dimora, ma qualche tempo fa il sindaco e il nostro dirigente ci hanno vietato di iscrivere in via della casa comunale chi non fosse effettivamente senza tetto (si volevano evitare comportamenti fraudolenti). Che fare?

Quesito del 30/08/2023

Iscrizione anagrafica jure sanguinis

Per la dichiarazione residenza jure sanguinis con provenienza del soggetto da un altro Comune bisogna richiedere timbro sul passaporto o dichiarazione di presenza, istanza permesso di soggiorno? Oppure il fatto che sia già iscritta in altro comune fa venire meno questa documentazione?

Il quesito del mese

GUIDA OPERATIVA:
L'Ufficiale d'Anagrafe

Il senza fissa dimora, chi è?

Sempre più spesso diversi cittadini, non tutti in buona fede, chiedono di essere iscritti tra i senza fissa dimora.

Molti di questi provengono da storie “complicate”: allontanamenti dalla casa del coniuge, sfratti, marginalità sociale…

Molti cercano una scappatoia da situazioni effettivamente di “parziale” dimora in residence o strutture precarie…

Tizio, qui iscritto nello stato di famiglia della moglie, è stato buttato fuori di casa; la moglie ovviamente non lo vuole più con lei…

Abbiamo fatto un tentativo con i genitori, ma pur rendendosi disponibili, in realtà è lì risultato sempre assente…

Un conoscente gli ha suggerito di iscriversi tra i senza fissa dimora; tra l’altro è nato in questo comune…