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Tributi

Agevolazioni Riduzioni Esenzioni

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10 risultati di 436

Quesito del 21/06/2023

Esenzione IMU

Si chiedono precisazioni relativamente alla valutazione della esenzione IMU per degli alloggi:
- Considerato che la Provincia chiede il rimborso IMU anche per le annualità non prescritte antecedenti l’anno 2020, in quegli anni (2018 e 2019) possono godere dell’esenzione soltanto quegli alloggi sociali che rispettano i requisiti previsti per l’abitazione principale oppure usufruiscono dell’esenzione anche quegli alloggi sociali sfitti e comunque tenuti a disposizione?
- Considerato che il MEF ha confermato l’obbligo di presentare la Dichiarazione IMU per poter accedere all’esenzione relativamente agli alloggi sociali ed evidenziato che nel caso specifico la Provincia non ha presentato alcuna dichiarazione, è possibile che la stessa possa sanare l’omissione con una denuncia tardiva oppure il legislatore (e la giurisprudenza di legittimità) ha previsto l’obbligo di denuncia a pena di decadenza dall’esenzione (come accade per esempio per i fabbricati merce)?

Quesito del 21/06/2023

IMU e TARI

Un contribuente esercita l'attività di affittacamere appoggiandosi ad una società on line (air b&b) mettendo a disposizione una parte della sua abitazione principale. Come comportarci ai fini tributari sia dal punto di vista dell'Imu che della Tari?

Quesito del 21/06/2023

Contratto di comodato d'uso

E' stato consegnato a giugno 2023 un contratto di comodato d'uso riportante la data del 26.08.2013. Negli anni passati la riduzione al 50% non è mai stata applicata, i proprietari hanno sempre pagato tutto l'imponibile. Il comune non aveva ricevuto alcuna dichiarazione o copia di questo atto fino ad ora. E' dovuto il rimborso per gli ultimi 5 anni, quelli non ancora prescritti, oppure, si può partire dall'anno 2023 al riconoscimento della riduzione?

Quesito del 20/06/2023

Valutazione esenzione alloggi

La Provincia ha presentato una richiesta di rimborso per l’IMU versata negli anni precedenti e di esenzione dal pagamento dell’ IMU per l’anno in corso e seguenti per immobili di loro proprietà, in quanto da considerarsi “alloggi sociali”. Come può l’Ufficio Tributi verificare se gli immobili in oggetto hanno i requisiti per essere considerati “alloggi sociali”?
E nel caso lo siano, devono essere esentati in quanti assimilati all’abitazione principale anche se non occupati?
Si consideri anche il fatto che fino ad oggi la Provincia non ha presentato alcuna denuncia ICI/IMU.
La definizione di alloggio sociale è rinvenibile nell’art. 1 del DM 22 aprile 2008 e successivamente l’art. 2 del citato DM ne fissa le caratteristiche ed i requisiti.
La Provincia è proprietaria di alcuni appartamenti, gli stessi sono stati dati in concessione d’uso al Comune, il quale ha affidato la gestione ad ACER.
Non si rileva pertanto un’utilizzazione diretta da parte del possessore.
Il canone di locazione è concordato tra il Comune e la Provincia, e l’introito viene versato da ACER alla Provincia per l’80% e il restante 20% confluisce in un fondo del Comune per la manutenzione e costi di gestione.

MEMOWEB n. 130 del 07/07/2023

Accertamento Imu e onere motivazionale

CGT Roma 6183/2023: è il contribuente ad essere gravato dell'onere di provare l'eventuale ricorrenza di una causa di esclusione dell'imposta

Quesito del 01/06/2023

IMU abitazione principale coniugi

Villa di due piani: al piano terra residente il marito e al piano primo residente la moglie con la figlia. A seguito della sentenza n. 209/2022, la moglie chiede il rimborso IMU dal 2018. Ha fornito i consumi delle utenze (dietro richiesta dell'Ufficio) che peraltro sono molto bassi tranne nei mesi di luglio ed agosto. Si precisa che negli anni passati, al piano primo, era svolta attività di B&B dichiarata chiusa. Alla luce di quanto sopra, ci sono ulteriori "prove" da richiedere per negare il rimborso?

Quesito del 30/05/2023

Rimborso IMU

Coppia regolarmente coniugata.
Il marito è proprietario di una casa al 100% nel Comune confinante a questo, nel quale è residente e lavora.
La moglie è proprietaria al 100% di una casa in questo Comune nel quale ha la residenza. In questa abitazione la moglie si riserva una stanza e da in locazione a terzi, con regolare contratto di locazione, la restante porzione. La moglie lavora nel Comune limitrofo, dove lavora il marito.
Nel 2021, questo Comune ha accertato l'omesso pagamento IMU alla moglie per gli anni 2016,2017,2018 che regolarmente ha pagato. Ha provveduto inoltre al regolare pagamento dell'anno 2019 e 2020.
Nel 2021 ha trasferito la propria residenza nella stessa abitazione del marito nel Comune limitrofo (in quanto la normativa non le permetteva di avere la doppia abitazione principale).
Ora la moglie, venuta a conoscenza della sentenza della Corte Costituzionale n. 209/2022, ha chiesto il rimborso dell'IMU per gli anni: 2016, 2017, 2018, 2019 e 2020.
Si chiede pertanto se il Comune è tenuto a rimborsare l'intera somma o se vi sono circostanze per le quali il Comune possa non attenersi a tale sentenza.



LA SENTENZA E' DEFINITIVA O MAGARI ASPETTANDO DEL TEMPO ABBIAMO LA POSSIBILITA' CHE VENGA RIBALTATA??

Quesito del 17/05/2023

IMU: fabbricati rurali

Il contribuente, proprietario di vari immobili, tra cui:
- n.1 a4 (abitazione principale);
- n.1 a4; n.1 c6; n.1 c2 ; n. 1 d1 per i quali il catasto ha "dichiarata sussistenza dei requisiti di ruralità con domanda;
Si chiede, ai fini IMU, in che modo considerare i fabbricati sopracitati, ad esclusione dell'abitazione principale: strumentali e quindi applicare l'aliquota dell' 1 per mille (come anche per i d10 e a6) o rurali e quindi con aliquota ordinaria.

Quesito del 15/05/2023

Applicazione IMU nel caso di fabbricato con annotazione ruralità

La fattispecie riguarda l'accertamento da parte del comune di un fabbricato accatastato in categoria C/2 con annotazione dei requisiti di ruralità a seguito di relativa richiesta da parte del contribuente datata 07/02/2022. Il contribuente produce al Comune la documentazione relativa alla richiesta di annotazione dei requisiti di ruralità dell'accessorio, dalla quale si evince che la suddetta annotazione deriva da un contratto di affitto, decorrente dal 26/10/2017 fino al 10/11/2023, dell'accessorio in questione insieme ad alcune particelle di terreni agricoli ricadenti nel territorio comunale di proprietà del contribuente a un affittuario (che si presume sia coltivatore diretto o IAP, ma del quale non si specifica nel contratto i requisiti professionali, né si producono prove di essi) che si impegna, come testualmente indicato nel contratto a: "mantenere le iniziali condizioni di fertilità, con il limite del rispetto della destinazione della cosa e dell'ordine colturale ... Inoltre l'affittuario è autorizzato dalla proprietà ad eseguire migliorie colturali, previa relativa comunicazione, che più riterrà opportune e che apportino un aumento del beneficio agrario entro la durata stabilita dal presente accordo".
In presenza del suddetto contratto di affitto, il contribuente richiede il 07/02/2022 l’annotazione di ruralità dei fondi rustici oggetto del contratto di affitto e del capannone come strumentale dell’attività agricola dell’affittuario.
Si chiede se il Comune deve riconoscere la ruralità dell’accessorio solo perché è stata apposta l’annotazione della stessa in catasto (come si evince dalla visura catastale) a prescindere dal fatto che il proprietario (parte locatrice dei fondi rustici e dell’accessorio) non è agricoltore diretto, non è IAP e non è pensionato agricolo oppure no.
Infine, qualora si ritiene che il Comune deve riconoscere la ruralità dell’accessorio (quindi assoggettarlo a TASI e non a IMU come fabbricato a disposizione) essa dovrà decorrere dal 07/02/2022 (data della richiesta di annotazione della ruralità), dal 07/02/2017 (5 anni precedenti la richiesta di annotazione della ruralità) oppure dal 26/10/2017 (data decorrenza del contratto di affitto collegato alla richiesta di annotazione dei requisiti di ruralità dell’accessorio)?

MEMOWEB n. 109 del 09/06/2017

Imu: pagamento dovuto per coltivatori diretti e imprenditori agricoli in pensione

Cassazione: i coltivatori diretti o imprenditori agricoli, titolari di pensione, non possono fruire delle agevolazioni Ici/Imu e pertanto dovranno effettuare il versamento entro il 16 giugno p.v.