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Tributi

Regolamento per l’applicazione dell’imposta comunale sulla pubblicità

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10 risultati di 78

MEMOWEB n. 27 del 07/02/2024

Insegne Bancomat fuori dalle banche: no all'imposta sulla pubblicità

Le iscrizioni che segnalano la presenza di postazioni “Bancomat” in luoghi e sedi diverse dalle banche di appartenenza, come quelle situate in stazioni o centri commerciali, non costituiscono messaggi di carattere pubblicitari

MEMOWEB n. 243 del 15/12/2021

L' imposta sulla pubblicità dipende dal messaggio veicolato

Cassazione: le bandiere esposte presso il centro commerciale che riproducono figure stilizzate di donne o decorazioni floreali o diciture di benvenuto sono assoggettate alla tassa sulla pubblicità se costituiscono un chiaro invito alle persone in transito a entrare per effettuare acquisti

MEMOWEB n. 16 del 26/01/2021

Imposta pubblicitaria: le vetrofanie senza messaggio specifico sono esenti

CTR Lombardia: le vetrofanie apposte sulle vetrine esterne di un'attività commerciale raffiguranti immagini stilizzate e generiche, prive della idoneità obiettiva a far conoscere il nome, l'attività e i prodotti venduti all'interno dei locali, sono esenti dall'imposta comunale sulla pubblicità

Quesito del 05/06/2020

Calcolo Icp insegna di esercizio

Insegna di esercizio costituita dalla descrizione dell'attività (Colorificio) e dal nome dell'Azienda.
Oltre mq 5, costituita da scritta a muro sul capannone, abbracciante più lati del fabbricato (più moduli).
Si chiede se la superficie imponibile debba essere considerata complessivamente (unico slogan ), ovvero se debbano essere considerate le superfici dei singoli moduli ( lati ), alcuni dei quali sotto mq 5.

MEMOWEB n. 89 del 12/05/2020

Imposta sulla pubblicità e insegna di un esercizio commerciale

Consiglio di Stato: l'insegna di un esercizio commerciale, laddove abbia le caratteristiche richieste dall'art. 23 C.d.S, non muta la sua natura in insegna pubblicitaria per il solo fatto che essa si aggiunga ad altra già presente presso il medesimo insediamento

LEGGE DI BILANCIO 2020

L'art. 1, comma 816, della Legge 27 dicembre 2019, n. 160 (Legge di Bilancio 2020) ha disposto che dal 2021 comuni, province e città metropolitane istituiscono il cd. canone patrimoniale di concessione, autorizzazione o esposizione pubblicitaria, per riunire in una sola forma di prelievo le entrate relative all’occupazione di aree pubbliche e la diffusione di messaggi pubblicitari.

Tale canone sostituisce la vigente disciplina della tassa per l’occupazione di spazi ed aree pubbliche (TOSAP), del canone per l’occupazione di spazi ed aree pubbliche (COSAP), dell’imposta comunale sulla pubblicità e del diritto sulle pubbliche affissioni (ICPDPA), nonché del canone per l’installazione dei mezzi pubblicitari (CIMP) e del canone per l’occupazione delle strade.

L'art. 1, comma 847, della Legge 27 dicembre 2019, n. 160 (Legge di Bilancio 2020), di conseguenza, ha abrogato i capi I e II del d.lgs. n. 507 del 1993, gli articoli 62 e 63 del d.lgs. n. 446 del 1997 e ogni altra disposizione in contrasto con le presenti norme.

 

DECRETO MILLEPROROGHE 2020 - L'ABROGAZIONE DELLE NORME NON HA EFFETTO PER L'ANNO 2020.

L'art. 4 co. 3 quater del Decreto Legge 30/12/2019, n.162 dispone che "Limitatamente all'anno 2020 non ha effetto l'abrogazione disposta dal comma 847 dell'articolo 1 della legge 27 dicembre 2019,n. 160; si applicano, per il medesimo anno, l'imposta comunale sulla pubblicità e il diritto sulle pubbliche affissioni nonchè la tassa per l'occupazione di spazi ed aree pubbliche, di cui rispettivamente ai capi I e II del decreto legislativo 15 novembre 1993, n. 507, nonchè il canone per l'installazione dei mezzi pubblicitari e il canone per l'occupazione di spazi ed aree pubbliche, di cui rispettivamente agli articoli 62 e 63 del decreto legislativo 15 dicembre 1997, n. 446.

Quesito del 07/02/2020

Pubblicità agenzie di assicurazione

L'insegna su fabbricato di un'agenzia di assicurazioni riportante logo e "INA assicurazioni ", paga l'imposta di pubblicità o è esente?