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MEMOWEB n. 42 del 04/03/2020

Commercio Ragioneria Tributi

Milleproroghe 2020 - Agevolazioni per riapertura e ampliamento attività commerciali nei Piccoli Comuni

Il decreto c.d. Milleproroghe, convertito in legge con modificazioni dalla legge 28 febbraio 2020, n. 8, ha prorogato, per l’anno 2020, dal 28 febbraio al 30 settembre, il termine massimo per la presentazione al Comune competente della richiesta di accesso alle agevolazioni per la riapertura e l'ampliamento di attività commerciali, artigianali e di servizi previste - per promuovere le economie locali (in comuni fino a 20.000 abitanti) - dall’art. 30-ter del decreto crescita, a favore dei soggetti esercenti le predette attività

Con l’art. 30-ter, inserito in sede di conversione del D.L. 30 aprile 2019 n. 34, dalla Legge 28 giugno 2019 n. 58 recante misure urgenti di crescita economica e per la risoluzione di specifiche situazioni di crisi è stata introdotta, con decorrenza dal 1° gennaio 2020, un’agevolazione volta a promuovere l’economia locale dei comuni con popolazione fino a 20.000 abitanti, mediante incentivi economici alla riapertura di attività commerciali, artigianali e di servizi chiuse da almeno sei mesi e all’ampliamento di attività in essere.

Si tratta in sostanza di una misura di stimolo, inquadrabile nell’ambito delle competenze degli enti locali in materia di sviluppo economico ex art. 13 del Testo Unico degli Enti locali (D.Lgs. n. 267/2000), consistente nell’erogazione di un contributo da parte del Comune territorialmente competente, finanziato mediante accesso ad un fondo statale istituito presso il Ministero dell’Interno.

Le agevolazioni, decorrenti a partire dall’anno in cui avviene l'apertura o l'ampliamento degli esercizi e per i tre anni successivi, consistono nell’erogazione di contributi rapportati alla somma dei tributi comunali (Tari, Tasi, Imu, Cosap/Tosap, Imposta sulla pubblicità) dovuti da ogni esercente richiedente e regolarmente pagati nell’anno precedente a quello in cui viene presentata la domanda di concessione del contributo, fino al 100% del loro importo.

A tal fine, l'art. 30-ter, comma 6, del D.L. 30 aprile 2019 n. 34 prevede che ogni Comune con popolazione fino a 20.000 abitanti dovrà istituire nel proprio bilancio un apposito Fondo che sarà finanziato dal Ministero dell’Interno con apposito Decreto.

Si ricorda che, in ogni caso, la spesa complessiva per i contributi erogati complessivamente ai beneficiari, non potrà superare la dotazione annua del Fondo ministeriale.

Dal 1° gennaio e fino al 28 febbraio di ogni anno i soggetti che intendono usufruire delle agevolazioni devono presentare la domanda di contributo al Comune nel quale è situato l'esercizio commerciale, utilizzando un apposito modello corredato da dichiarazione sostitutiva attestante il possesso dei requisiti prescritti.

L'art. 1, comma 10 sexies, del d.l. 162/2019, introdotto dalla legge di conversione 28 febbraio 2020, n. 8, ha prorogato, per l’anno 2020, dal 28 febbraio al 30 settembre il termine massimo per la presentazione della domanda.

Gli adempimenti dei comuni connessi all’applicazione della norma

I comuni devono innanzitutto istituire il Fondo in oggetto nel bilancio di previsione 2020/2022.

Inoltre, con l’auspicio che il Ministero dell’Interno fornisca in tempi rapidi la modulistica per la richiesta di accesso al fondo, il tenore della norma in esame e l’assenza, a tutt’oggi, di opportuni chiarimenti ministeriali, sembra presupporre la necessità che ciascun comune adotti una specifica disciplina ovvero degli indirizzi volti a meglio chiarire alcuni aspetti e assicurare la necessaria concorsualità nel rispetto dei principi di trasparenza e imparzialità.

A tali considerazioni conduce, ad es., l’assenza di una chiara individuazione dei servizi di tutela ambientale e di fruizione di beni culturali e ricreativi ammessi alla contribuzione da parte dell’art. 30-ter, che dovranno essere appunto delimitati con norme d’indirizzo ovvero nell’ambito degli avvisi pubblici che disciplinano l’accesso alla contribuzione medesima.

La stessa formulazione del c.9, art. 30-ter del Decreto secondo cui “I contributi sono concessi, nell'ordine di presentazione delle richieste, fino all'esaurimento delle risorse iscritte nel bilancio comunale”, lascia supporre l’impossibilità di procedere ad una ripartizione proporzionale del fondo tra tutti i richiedenti con la conseguenza che, non potendosi avere l’immediata certezza dell’importo delle contribuzioni richieste, ciascun comune dovrà appositamente introdurre nella propria disciplina ovvero nei bandi pubblici la suddetta formulazione oppure prevedere la necessaria integrazione del fondo ministeriale con proprie specifiche risorse finanziarie.

Risulta, infine, estremamente dubbia la formulazione del c.5 dell’art. 31-bis del d.l., secondo cui: “Le agevolazioni previste dal presente articolo consistono nell'erogazione di contributi per l'anno nel quale avviene l'apertura o l'ampliamento degli esercizi di cui al comma 2 e per i tre anni successivi. La misura del contributo di cui al periodo precedente è rapportata alla somma dei tributi comunali dovuti dall'esercente e regolarmente pagati nell'anno precedente a quello nel quale è presentata la richiesta di concessione, (…)” in specie, alla luce del precedente art. 1, che individua i destinatari del contributo in coloro “che procedono all'ampliamento di esercizi commerciali già esistenti o alla riapertura di esercizi chiusi da almeno sei mesi”.

Non si comprende, infatti, a quali tributi comunali possa far riferimento, ai fini del calcolo della contribuzione per l’anno in corso, colui che riapre un esercizio chiuso da oltre un anno.

L’interpretazione più plausibile, in tali casi, sembra quella secondo cui la domanda di contributo possa essere presentata solo da imprese che hanno riattivato da almeno 6 mesi esercizi commerciali chiusi.

È sicuramente necessario inoltre che i comuni interessati forniscano adeguata informazione e pubblicizzazione alla possibilità di ottenere le agevolazioni in oggetto.

Per agevolare i Comuni, nelle aree Ragioneria, Tributi e Commercio del portale ProgettoOmnia.it è disponibile la nuova pratica ad hoccontenente i seguenti schemi di modelli aggiornati: